163 parlamentari M5S, zero proposte: «Siamo senza soldi per il personale e da soli non siamo capaci»

di Guido Liberati


Prendi 109 deputati aggiungi 54 senatori lasciali lavorare per dieci giorni e cosa ottieni in cambio? Zero proposte di legge. Se fossero dipendenti di un’azienda andrebbero licenziati in tronco. Sono gli eletti nel Movimento 5 Stelle, che hanno stabilito il primato negativo nella storia dell’Italia repubblicana. Mai nessuno prima d’ora (sono passate sedici legislature, abbiamo visto in Parlamento anche Cicciolina e Gerry Scotti) era riuscito a fare peggio. Li abbiamo visti scattarsi le fotografie in aula, portare gli apriscatole e fare tutto, tranne quello per cui sono pagati: fare politica. Il confronto con gli altri partiti è impietoso. I provvedimenti presentati alla Camera sono, ad oggi, 379; 258 quelli che attendono di essere assegnati alle commissioni competenti al Senato. Tanto per avere un paragone di queste proposte, 143 sono d’iniziativa del Pdl. Le proposte a carattere ordinario sono 567; 70 quelle di natura costituzionale. Complessivamente, le proposte avanzate da parlamentari sono 618, 18 quelle di iniziativa popolare. E il M5S? Non pervenuto.






Adriano Zaccagnini, uno dei grillini immortalato a pranzo nella buvette della Camera, argomenta su Facebook l’inattività sua e dei colleghi: «Vi spiegherò per filo e per segno perché non abbiamo il personale adeguato per espletare le nostre attività. In particolare la presentazione delle proposte di legge ci è stata difficile senza adeguato personale legislativo. Personale che gli altri partiti hanno. A noi spetta un contributo di 4,2 milioni di euro. Ce lo decurteranno fino a farci rimanere con poco meno di un milione se non assumiamo il nostro personale legislativo (drafting) e amministrativo da due liste». «O assumi la gente delle liste o ti tolgono il contributo per il personale. Liste di nomi di amici e parenti, ma anche di professionisti, un macello creato dai partiti del potere e dal Palazzo della Camera». Insomma colpa della Casta, delle lobby e forse pure della Cia. I grillini vedono complotti dovunque. Eppure Zaccagnini, che ha una laurea in Scienze politiche, dovrebbe conoscere i rudimenti della materia e fare benissimo da solo. E come lui tanti altri colleghi “preparatissimi”, secondo quanto garantito da Grillo in campagna elettorale. E poi basterebbe affidarsi all’ufficio legislativo della Camera (analogo servizio c’è al Senato) che è a disposizione (gratuita) dei parlamentari per fornire indicazioni su come si scrive un disegno di legge. Troppo complicato?


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