Roger Abravanel, l'Invalsi e i “troppi 100 e lode TRUCCATI nel sud”

Lettera ad Alessandro Barbano, direttore del Mattino di Napoli

Al Direttore dr. Alessandro Barbano,

mi riferisco all’intervista a Roger Abravanel a cura del vostro Antonio Manzo (Il Mattino - 8 giugno 2013).

Sono 4 o 5 anni che R. Abravanel ripete insistentemente lo stesso ritornello su merito, meritocrazia e test Invalsi taumaturgici, ignorando le numerose e fondate critiche che vengono rivolte alla valutazione a mezzo test a crocette.

Test che vengono spacciati per “oggettivi” senza esserlo, che vorrebbero “misurare” senza unità di misura, senza strumento e senza indicazione dei livelli di sufficienza. Test che prendono a riferimento le mitiche “competenze” prive di una definizione condivisa. Test che vengono malissimo sopportati anche da chi si sente o si crede costretto a somministrarli. Per verificare e approfondire segnalo l’indice “Test Invalsi dalla A alla ZETA” (*).



Particolarmente sgradevole è il pretestuoso riferimento ai “troppi 100 e lode TRUCCATI nel sud” dell’esame di maturità. Si tratta, al più, solo di qualche centinaio di casi sui 500mila maturandi pari a qualche punto per mille di differenza nord-sud, riferibile solo a qualche liceo ma che viene generalizzato e imputato a tutto il sud. E questo a fronte di una dispersione scolastica - ignorata e cronica - del sud pari al 26%, che corrisponde a 100 o 200 mila ragazzi che abbandonano gli studi.

Nulla da dire sulla prestigiosa carriera universitaria, lavorativa e ora di saggista dell’ingegnere indicato come “missionario”, ma che non ha nessuna esperienza diretta di scuola.

Roma, 13 giugno 2013

Con i migliori saluti,

Vincenzo Pascuzzi