Tagli .... "a catinelle" e la scuola che nemmeno si entusiasma!

di Vincenzo Pascuzzi – 31 ottobre 2013

 
«Le tre sperimentazioni di liceo in 4 anni autorizzate dal Miur dovrebbero entusiasmare la scuola, invece le critiche sembrano prevalere».  Questo il sottotitolo dell’articolo di Maria Grazia Colombo (Agesc) su il sussidiario.net di oggi, 31.10.2013. L’articolo, che poi segue, però non riprende l’argomento, non spiega su cosa si fonda, o si dovrebbe fondare, l’entusiasmo. Né viene indicato quale parte o quali parti del sistema scuola dovrebbe o dovrebbero entusiasmarsi: gli alunni, i genitori, i docenti, i presidi, gli ata, le scuole paritarie, le università, le aziende? Non è dato sapere. Allora forse l’entusiasmo è solo uno stato d’animo soggettivo dell’autrice, motivato da sue ragioni o aspettative riservate e tutelate dalla privacy.

Spiega Wikipedia: «Il termine "entusiasmo" deriva dal greco antico enthusiasmòs, formato da en (in) con theos (dio). Letteralmente si potrebbe tradurre con "con Dio dentro di sé", o "indiamento", "invasamento divino". In italiano normalmente sta ad indicare una commozione intensa dell'animo che si esprime in vive manifestazioni di gioia, di eccitazione, di ammirazione; un sentimento di appassionato interesse nei confronti di un ideale o di una causa politica, religiosa o sportiva, l'effetto di certi personaggi dello spettacolo sui loro fan.»
 
 


Ma a scuola e fra i docenti nulla di tutto questo. Solo sorpresa, incredulità, delusione, preoccupazione. Alcune ipotesi interpretative. Prima ipotesi: il ministro Carrozza non sa cosa fa, improvvisa oppure attua passivamente iniziative già avviate in sordina (àumm àumm) da Gelmini e Profumo.

Seconda e più preoccupante ipotesi: esiste un’intesa precisa, qualcosa simile a un programma occulto, concordato e condiviso tra i vari partiti (dx e sx), accettato anche dai sindacati firmatari di ccnl e finalizzato a depotenziare brutalmente la scuola pubblica statale e perciò favorire la scuola privata-paritaria. In questo programma occulto troviamo: riduzione da 5 a 4 anni del superiore, riduzione – già attuata da Gelmini – di orario settimanale e di materie, classi sovraffollate, cronicizzazione del precariato, posticipazione delle pensioni, nessun adeguamento retributivo per i docenti (l’Europa NON ce lo chiede! E nemmeno l’Ocse!), e poi, perché no?, 24 ore settimanali di lezione!

Il tutto predisposto e facilitato dalla “seconda campagna diffamatoria contro i docenti”, già in avviata e da massicce dosi di valutazioni “oggettive e standardizzate”, cioè a mezzo quiz, promesse o minacciate anche all’università.