A tutti gli insegnanti, al personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario), alle famiglie e alla società tutta.: Chiediamo le dimissioni del Ministro Carrozza per comportamento incostituzionale.
Si riporta una petizione promossa da Unicobas Scuola
Il Ministro dell'Università Istruzione e Ricerca prof. ssa Maria Chiara Carrozza deve dimettersi perché le sue azioni violano l'art. 33 della Costituzione Italiana: “[...] Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. [...]”
Il Ministro Maria Chiara Carrozza ha avviato la sperimentazione dei quattro anni di studio nella scuola secondaria di secondo grado – scuola superiore - in alcuni istituti lombardi e precisamente in tre scuole paritarie, cioè private: il collegio San Carlo di Milano, il Guido Carli di Brescia e l’Istituto Olga Fiorini di Busto Arsizio.
La scelta di scuole paritarie crea, di fatto, un canale privilegiato a favore di queste che lede la Scuola Pubblica Statale. L’ex Ministro Profumo, predecessore della Carrozza, aveva già annunciato l’intenzione di avviare una sperimentazione per accorciare, da 13 a 12 anni, il curriculum scolastico che porta al diploma. L’idea era stata accolta tra mille polemiche dai rappresentati dei lavoratori, che vedevano in questa scelta solo un modo per tagliare le spese senza tenere conto della cultura dei nostri ragazzi, e veniva, quindi, giustamente accantonata. Salvo tornare in auge ora. Parlando con gli studenti dell’istituto, il ministro Carrozza ha lei stessa ammesso: “Se ci fosse stata quando ero studentessa anch’io mi sarei iscritta a una scuola come la vostra”. Ha poi aggiunto: “Si tratta di un’esperienza che dovrebbe diventare un modello da replicare in tutta Italia anche per la scuola pubblica”. Se andasse a regime la riduzione del quinto anno, nella Scuola Pubblica Statale avremmo un’altra contrazione di cattedre pari a 25.000 posti e di diverse migliaia di posti Ata, una manovra che farebbe risparmiare quasi 2 miliardi di euro allo stato. Ecco il vero obiettivo di questo governo come i precedenti. Colpire il comparto scuola. A ulteriore conferma di questo si aggiunge un'altra, grave, affermazione del Ministro Carrozza: "lo Stato non pagherà altre infrastrutture per la digitalizzazione degli istituti scolastici, perché occorre che siano i privati a investire nella scuola pubblica italiana".
Il Ministro Carrozza, invece di rendere più appetibile la scuola paritaria, dovrebbe porre le basi per la soluzione dei problemi che stanno soffocando la Scuola Pubblica Statale elevandone il livello di qualità, poiché la quasi totalità delle famiglie italiane fa, e può fare, riferimento solo a questo servizio. Per ottenere ciò, sarebbe più opportuno lasciare alle scuole paritarie il reperimento di fondi privati e deviare tutto l'investimento statale esclusivamente sulla Scuola Pubblica Statale, come da Costituzione.Il Ministro Maria Chiara Carrozza ha avviato la sperimentazione dei quattro anni di studio nella scuola secondaria di secondo grado – scuola superiore - in alcuni istituti lombardi e precisamente in tre scuole paritarie, cioè private: il collegio San Carlo di Milano, il Guido Carli di Brescia e l’Istituto Olga Fiorini di Busto Arsizio.
La scelta di scuole paritarie crea, di fatto, un canale privilegiato a favore di queste che lede la Scuola Pubblica Statale. L’ex Ministro Profumo, predecessore della Carrozza, aveva già annunciato l’intenzione di avviare una sperimentazione per accorciare, da 13 a 12 anni, il curriculum scolastico che porta al diploma. L’idea era stata accolta tra mille polemiche dai rappresentati dei lavoratori, che vedevano in questa scelta solo un modo per tagliare le spese senza tenere conto della cultura dei nostri ragazzi, e veniva, quindi, giustamente accantonata. Salvo tornare in auge ora. Parlando con gli studenti dell’istituto, il ministro Carrozza ha lei stessa ammesso: “Se ci fosse stata quando ero studentessa anch’io mi sarei iscritta a una scuola come la vostra”. Ha poi aggiunto: “Si tratta di un’esperienza che dovrebbe diventare un modello da replicare in tutta Italia anche per la scuola pubblica”. Se andasse a regime la riduzione del quinto anno, nella Scuola Pubblica Statale avremmo un’altra contrazione di cattedre pari a 25.000 posti e di diverse migliaia di posti Ata, una manovra che farebbe risparmiare quasi 2 miliardi di euro allo stato. Ecco il vero obiettivo di questo governo come i precedenti. Colpire il comparto scuola. A ulteriore conferma di questo si aggiunge un'altra, grave, affermazione del Ministro Carrozza: "lo Stato non pagherà altre infrastrutture per la digitalizzazione degli istituti scolastici, perché occorre che siano i privati a investire nella scuola pubblica italiana".
Le priorità della Scuola Pubblica Statale sono:
- Cancellazione dei finanziamenti pubblici alle scuole paritarie e spostamento dei fondi alla scuola pubblica statale.
- Ritiro del DPR 80/2013 e creazione di un qualificato sistema di valutazione nazionale prendendo esempio da quello internazionale denominato Ocse-Pisa.- Pensionamento dei lavoratori a quota 96 al 31/8/2012 permettendo un ricambio generazionale e abbandonando finalmente il primato dei docenti più anziani d'Europa.
- Assunzione dei precari su tutti i posti vacanti.
- Raggiungimento rapporto 1:1 tra alunno disabile e insegnante di sostegno.
- Aumento dei controlli alle scuole paritarie per porre fine alla compravendita dei diplomi.
- Sblocco dei contratti e degli scatti di anzianità, senza penalizzazione del FIS - Fondo d'Istituto -, e relativo aumento salariale per il recupero del potere d’acquisto, rimasto al 1992.
- Cancellazione della legge sul demansionamento degli insegnanti cosiddetti inidonei, in realtà rei di essere gravemente malati, e degli insegnanti tecnico partici (Itp) in esubero.
- Riconoscimento dei diritti cancellati a tutto il personale Ata e Itp ex Enti Locali.
- Creazione di un unico e definitivo percorso di abilitazione all'insegnamento.
Il Ministro in questi mesi avrebbe dovuto battere i pugni sul tavolo del Governo e difendere i diritti calpestati e cancellati della Scuola Pubblica Statale tutta, invece ha scelto una strada ben diversa: utilizzare la scuola come campo di battaglia elettorale. Inaugurare il nuovo ciclo di studi quadriennale in un Liceo paritario di proprietà dell’associazione degli industriali di Brescia frequentata, per l'appunto, dai figli degli industriali lombardi, dimostra l'interesse esclusivo per la campagna elettorale del Pd, che sta cercando di accaparrarsi i voti dei delusi del Pdl. L’ordine di scuderia è: acquisire consenso per il Partito Democratico dando la priorità al mondo dell’istruzione privata per erodere il bacino elettorale della destra. Questo trova conferma in quanto già accaduto quest'estate, più in piccolo, nelle file del Partito Democratico, che ha rivelato come in realtà di democratico abbia ben poco, di Bologna: nonostante un referendum consultivo abbia stabilito l'eliminazione dei fondi alle scuole paritarie, il consiglio comunale, guidato dal Pd, ha deciso di cestinare quanto detto dai suoi cittadini e destinare, comunque, una parte dei soldi delle casse comunali alle scuole paritarie.
In questo Paese esiste la concreta necessità di una maggiore cultura e di maggiori competenze, come ha tristemente rivelato, questo settembre, l'analisi dei dati Ocse-Pisa che ci descrivono come penultimi nelle conoscenze matematiche e addirittura ultimi nelle competenze alfabetiche tra i cittadini dei Paesi più avanzati. Rispetto a questo, la scelta del Ministro è quella dell'eccidio delle menti! La riduzione di un anno del ciclo di studi della secondaria di secondo grado porterà inevitabilmente ad un ulteriore impoverimento globale degli studenti. L’Italia ha urgente bisogno di una Scuola Pubblica Statale efficiente, un modello didattico e sociale di alto profilo, che prepari gli studenti a diventare i dirigenti di questo Paese. La scuola non può essere merce di scambio per voti! Lei Ministro non può decidere da sola, non sulle spalle dei cittadini e non a discapito dei nostri ragazzi che sono il nostro futuro. Ma, soprattutto, ha il dovere di rispettare la nostra Costituzione.Ministro Maria Chiara Carrozza, per il bene della Scuola Pubblica Statale chiediamo le sue dimissioni!
Cordiali saluti.
Unicobas Scuola
Paolo Latella e Sara Piersantelli
paolo.latella@alice.it
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