Se non si raddoppia lo stipendio degli insegnanti, allora è meglio chiudere le scuole e tutti a casa
Dopo l’articolo di RTS dal titolo “ Vogliamo una scuola migliore? Raddoppiamo lo stipendio degli insegnanti “ continuiamo sullo stesso solco per far passare il seguente
messaggio: l’insegnante è il cardine della scuola e senza la sua presenza, che
deve essere adeguatamente retribuita, la scuola non funziona, anzi non avrebbe
modo di esistere. L’adeguata retribuzione di un insegnante è pari al doppio
dell’attuale emolumento. Un riferimento economico senza se e senza ma, che l’intera
classe politica italiana deve seriamente prendere in considerazione, evitando
strade volutamente tortuose come l’infelice legge 107/15 ( causa di non previste crisi governative ), da molti non voluta e da pochi non capita ( vedi chiacchierati scioperi della fame ). Se
nel mondo scolastico si continua con stipendi da fame ( esclusi quelli dei
dirigenti ), facendo finta di nulla, allora è meglio chiudere le scuole e
mandare tutti a casa ( dall’ultimo dei bidelli al più alto dei dirigenti
ministeriali ). Gli insegnanti, nessuno escluso, vorrebbero conquistarsi quella
autorevolezza che solo una retribuzione adeguata potrebbe garantire.
Partecipare a convegni, stage all’estero e avere quell’indipendenza economica (
ci sono insegnanti che non hanno i soldi per cambiarsi gli occhiali da vista )
utile alla concentrazione dell’approfondimento disciplinare, sono condizioni necessarie e sufficienti per
ottenere una scuola di qualità. Se questo non fosse, allora continuiamo tutti quanti a ristagnare nella seguente definizione di
analfabetismo funzionale: “ l'analfabetismo
funzionale è la condizione di una "persona incapace di comprendere,
valutare, usare e farsi coinvolgere da testi scritti per intervenire
attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare
le proprie conoscenze e potenzialità". Una definizione che a voler pensare
male, sembra sia la condizione decisa da
una certa politica dell’apparire verso la popolazione italiana, da tenere
piegata alla volontà di un ristretto numero di decisori, incapaci di trovare soluzioni di sviluppo
economico e di innovazione tecnologica.
Aldo Domenico Ficara