Per migliorare l’azione
didattica delle nostre scuole è necessaria, quanto urgente, una terapia d’urto
sulla busta paga dell’insegnante, ovvero raddoppiare il suo stipendio. Si ricorda che la soglia minima dello
stipendio per un insegnante di scuola
media superiore in Italia, da considerarsi su base lorda, è di 24.846 euro, che
corrisponde grosso modo a quanto percepiscono gli insegnanti una volta che sono
stati immessi a ruolo.
Alla fine della carriera, con gli scatti di anzianità e
con le altre contribuzioni, si può arrivare in Italia ad un massimo di 39 mila
euro annui. Quindi la proposta è quella di raddoppiare tali livelli, ovvero
portare a 49.000 euro lo stipendio degli insegnanti immessi in ruolo fino a
78.000 euro per coloro che stanno per andare in pensione dopo un lungo iter
didattico. Vanno inoltre riconosciute tutte le attività oltre le 18 ore
settimanali svolte in aula come, correzione compiti, preparazione lezioni etc
etc …..
Unico ostacolo a tale meritoria iniziativa, che potrebbe rivelarsi
piattaforma programmatica di un futuro partito di governo, è la ricerca della copertura finanziaria, visto
l’elevato numero dei docenti. Una soluzione potrebbe essere, con le dovute
correzioni del caso, la carriera dell’insegnante su tre livelli, come prevedeva il disegno di legge 953/2008.
Aldo Domenico Ficara