Lanciata la petizione "Pensione anticipata facoltativa per i docenti di ogni ordine e grado."




Riportiamo il contenuto della petizione lanciata da Davide Capobianco, amministartore del gruppo Facebook " Pronti al referendum...Giù le mani dalla scuola pubblica ". Nella descrizione della petizione si scrive: " La precarizzazione del lavoro, lo scarso riconoscimento sociale, le basse retribuzioni, il continuo logoramento psicofisico dovuto alle condizioni stressanti di lavoro (aule spesso sovraffollate, continuo cambio di sede, impegno contestuale spesso in molte scuole, a volte molto distanti) sono alcuni degli aspetti che affliggono i docenti, aggravati anche dall'innalzamento dell’età pensionabile. Intervenire sull'età pensionabile, abbassandola, per soggetti sottoposti a forti stress e a “malattie professionali” può, tuttavia, essere anche una soluzione per favorire il ricambio generazionale della categoria e per dare una risposta ai problemi occupazionali di tanti docenti precari che da anni attendono una stabilizzazione della propria situazione lavorativa.
La proposta per liberare ulteriori posti di lavoro, oltre a quelli determinati dai contingenti annuali dei pensionamenti secondo la normativa vigente, potrebbe essere la seguente: premesso che la differenza tra la spesa lorda che lo Stato sostiene per un docente che ha raggiunto il massimo livello stipendiale (47 mila euro circa) e un docente neoassunto (32 mila euro circa) è di pressappoco di 15 mila euro, si dovrebbe dare la possibilità ai docenti che abbiano raggiunto il massimo livello stipendiale di lasciare volontariamente in anticipo il proprio posto di lavoro che verrebbe occupato con una nuova assunzione; lo Stato sosterebbe sempre la stessa spesa destinandone una parte per il pagamento del neoassunto e l’altra parte (circa 15 mila euro) la verserebbe all'INPS, che la destinerebbe al docente in pensione anticipata volontaria, fino alla data di pensionamento prevista dalla normativa vigente.
Ciò consentirebbe ai docenti non ancora in età pensionabile, ma che hanno raggiunto il livello stipendiale più alto (35 anni di servizio) di essere collocati in pensione senza gravare sulle finanze pubbliche, rispondendo alla necessità di individuare soluzioni riguardo alla condizione di oggettivo malessere che interessa i docenti prossimi all'età pensionabile ".