Concorso a Ds: botta e risposta tra un candidato ammesso e uno non ammesso alla prova orale


Candidato non ammesso alla prova orale: “ i concorsi di livello dirigenziale nella PA italiana si vincono grazie alla "fortuna". Immaginate una multinazionale che selezionasse i propri manager sulla base dei medesimi principi? Ma in Italia si accetta il fattore "fortuna".

Candidato ammesso alla prova orale: “ Hai paradigmi certi con cui selezionare i migliori in un concorso in cui, alla griglia di partenza, partono diverse migliaia di concorrenti di livello se non uguale almeno simile? È ovvio che anche il caso svolgerà un ruolo decisivo nella loro selezione. O pensi sul serio che i bocciati siano i migliori e i promossi solo gente con santi in Paradiso? Su quali basi razionali, con quali prove puoi affermare che chi è rimasto fuori sia migliore, più colto e consapevole di chi si ritrova dentro? La procedura ha presentato elementi discutibili, non ci sono dubbi, ma esistono procedure perfette? Chi rimane fuori troverà sempre qualcosa da ridire. Il caldo irrespirabile delle aule dove si sono svolte le due prove fatte fino ad ora, lo stare gomito a gomito con gli altri, il ticchettare delle tastiere, il carattere esclusivamente mnemonico della preselettiva, lo scarso tempo a disposizione nello scritto, la disparità di trattamento con la Sardegna, i silenzi e i rinvii del Miur, adesso i differenti trattamenti nel futuro orale tra una commissione e l'altra, e mi fermo qui. Ciascuno vorrebbe un esame tarato sulle sue caratteristiche e esigenze individuali, ma questo non è possibile “.