Concorso a Ds: lettera aperta al Ministro Bussetti


Sig. Ministro voglio farle conoscere la mia singolare storia, affinché abbia piena consapevolezza della gestione del dicastero da Lei diretto. Sono una docente della provincia di Potenza, laureatasi nel 1990 in Economia e Commercio………...............Ho partecipato, infine, al concorso per Dirigenti del 2017 e dopo aver superato la preselezione con un buon voto, non ho trovato il mio nome nell’elenco degli ammessi all’orale. Mi dica onestamente Sig. Ministro, ritiene possibile che un docente in possesso della laurea più indicata per fare il dirigente abbia svolto un compito peggiore di quello dei 3800 candidati ammessi, la maggioranza dei quali non ha, per formazione, competenza in materia giuridica ed economica? Avevo ingenuamente creduto che questa volta il concorso sarebbe stato più serio, ma, evidentemente, ha seguito la stessa logica dei precedenti. Dalle discussione in rete si evince che molti ammessi non hanno svolto tutti i quesiti e conosco candidati che hanno dichiarato apertamente di aver sbagliato alcune risposte. D’altra parte le continue dimissioni dei commissari, che hanno comportato la revisione delle Commissioni per ben otto volte (l’ultima in data 15 marzo, a lavori ultimati), sono eloquenti!! In conclusione esprimo il mio rammarico per vivere in un Paese il quale, ignorando che  lo sviluppo socio-economico si basa sul capitale umano e sulla conoscenza, esclude il merito e costringe i giovani talenti italiani ad emigrare. In tal modo la cosiddetta “Terza Repubblica”, sta proseguendo, inesorabilmente, sulla strada del declino. Devo anche constatare che l’unico concorso serio a cui ho partecipato si svolse durante la “Prima Repubblica”, quando, tra oltre 1000 candidati, fui ammessa all’orale, senza averne il minimo interesse, poiché lavoravo già in una solida banca. Se il Suo è il governo del cambiamento, Sig. Ministro, lo dimostri revisionando le correzioni. E non ritenga che l’urgenza sia quella di assumere i dirigenti per eliminare il fenomeno delle reggenze. Queste possono essere evitate affidando un incarico annuale a insegnanti iscritti in un’apposita graduatoria (formulata in base al servizio e ai titoli) o, meglio, scelti dai Collegi dei docenti. Mi creda, le scuole sarebbero gestite in maniera molto più efficace ed efficiente!