Nel corso di un’intervista al quotidiano cattolico Avvenire, l’ex premier parla di scuola: “Bisogna garantire gli esami, il sei politico fa male. I ragazzi hanno il diritto di essere valutati e il governo ha il dovere di permetterlo.
E allora faccio una proposta concreta: si torni a scuola il 4 maggio. Almeno i 700mila studenti delle medie e i 2 milioni 700mila delle superiori. Tutti di nuovo in classe, mantenendo le distanze e dopo aver fatto comunque tutti un esame sierologico una puntura su un dito e con una goccia di sangue si vede se hai avuto il virus. È probabile che tanti ragazzi abbiano già contratto il Covid senza mostrare sintomi: sarebbe uno screening di massa importante”.