La GILDA non firma il contratto sulla DDI: contraria al rispetto dell’orario di servizio in presenza


Riportiamo la parte iniziale del comunicato stampa diffuso il 26 ottobre dalla GILDA.  Nel comunicato si scrive: “Il contratto sulla didattica digitale integrata non ci trova d’accordo né nel metodo né nel merito e, dunque, non lo sottoscriviamo. Per mesi abbiamo chiesto al ministero dell’Istruzione di aprire un tavolo per discutere le modalità di attuazione della DDI , ma l’Amministrazione si è sempre rifiutata, preferendo agire unilateralmente con decreti, circolari e note. Soltanto il 22 ottobre siamo stati convocati con una proposta di Ccni e tempi strettissimi per la trattativa. Quanto al merito, si tratta di un contratto che in realtà non interviene sulle questioni importanti da regolare, come i tempi, il tipo e le modalità della prestazione lavorativa richiesta ai docenti, ma non fa che ricalcare il decreto ministeriale dell’agosto scorso e le linee guida. Tra i punti che contestiamo, quello riguardante il servizio dei docenti in quarantena, che contraddice la legge che equipara tale condizione al ricovero ospedaliero, costringendo gli insegnanti a disposizione a operare in qualità di vigilanti passivi, funzione che non è prevista dal Ccnl. Inoltre, l’indicazione del rispetto dell’orario di servizio non tiene conto della nuova modalità della didattica digitale integrata che comporta una gestione dell’ora di lezione e dell’orario settimanale del tutto diversa da quella in presenza e che necessita di congrue pause nel collegamento “.