Lettera aperta di un'insegnante a Lucia Azzolina: al peggio non c’è mai limite


Riportiamo la parte iniziale di una lettera aperta che un'insegnante di un Liceo Scientifico ha indirizzato alla ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina. Nella lettera si scrive: “ Gentile ministra Azzolina, pensavo avessimo toccato il fondo ultimamente, che nel mondo della scuola peggio di così non si potesse andare. L'ho pensato quando l’ho vista ospite di Barbara d'Urso. E l'ho pensato quando venerdì nella mia scuola ci sono arrivati i banchi con le rotelle. Invece no: al peggio non c’è mai limite. E’ di ieri la circolare secondo cui gli insegnanti delle scuole superiori (io tra questi) sono tenuti ad andare a scuola a fare lezione ai loro alunni, che però non ci sono, perché - sulle ragioni drammaticamente ovvie sorvolo - gli alunni sono a casa. Leggo perplessa questa circolare e penso: ma perché, se la scuola è vuota, non posso fare lezione da casa pure io? Lavorare da casa, con il mio computer, come stanno facendo migliaia di lavoratori senza esporsi a un rischio evitabile? La risposta è che la modalità di lavoro “agile” non è prevista per la nostra specifica categoria. Dolcetto o scherzetto? Ho pensato ad una bufala, ministra, sul serio. Perché tutti ci dicono che è meglio starsene a casa e a noi professori - che in Italia vantiamo il primato di essere i più anziani d’Europa - ci vien detto che no, da lunedì dobbiamo uscire per andare sul posto di lavoro.