Con la nuova quota 92 pensioni più leggere di 150 euro al mese



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La nuova quota 92 proposta dal governo Draghi e portata avanti dal ministro Brunetta dovrebbe  garantire continuità alla flessibilità in uscita dal lavoro, con criteri anche più favorevoli rispetto alla quota 100. I pensionandi potrebbero infatti ottenere l’accesso all’Inps a partire dai 62 anni di età e con appena 30 anni di versamenti, contro i 38 anni della quota 100. Sul punto pende però anche l’applicazione di una possibile penalizzazione sull’assegno. In passato si è parlato di un possibile taglio del 3% annuo. Questo significa che un anticipo di cinque anni potrebbe portare a una perdita complessiva del 15% dell’importo pensionistico rispetto a coloro che attenderanno i requisiti ordinari della pensione di vecchiaia (fissati a 67 anni di età e 20 anni di contribuzione). Quindi per gli insegnanti che quest’anno stanno andando in pensione con quota 100 con un assegno mensile di 1600 euro, dal prossimo anno ci dovrebbero essere 150 euro in meno con una pensione mensile di 1450 euro.

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