In Europa ci sono 2 visioni formative: una orientata all’educazione l'altra all’istruzione


Ernesto Galli della Loggia nel suo libro " L’aula vuota "  fa una narrazione costruita sul modello degli opposti, funzionale a dimostrare come in Europa si contrappongano due visioni formative. La prima orientata all’educazione (Jean-Jacques Rousseau), l’altra invece all’istruzione (Giovanni Gentile). Galli della Loggia chiarisce quanto gli addetti ai lavori sanno già da tempo, ovvero che la Riforma Gentile non fu affatto la più fascista di tutte, semmai un tentativo idealistico di rispondere al positivismo imperante, attraverso una scuola che riportasse al centro il sapere umanistico, così da formare la classe dirigente di cui l’Italia aveva bisogno. Tentativo smontato pezzo dopo pezzo dallo stesso regime, fino ad arrivare al progetto di Giuseppe Bottai per una scuola veramente fascista che, sottolinea l’autore, evoca inquietanti consonanze con l’oggi, attraverso la preferenza accordata ai saperi pratici e al mondo del lavoro, l’insistenza sull’inclusione sociale, il dialogo con le famiglie. Inattuata eppure profetica, la scuola immaginata da Bottai è caratterizzata dalla vittoria dell’educazione sull’istruzione, nonché da un’ingombrante presenza politica. Dopo il Sessantotto, pur ispirandosi a ben altri principi, anche i sindacati e il Pci avrebbero percorso la medesima strada.