Michela Marzano: in meno di 24h avevo perso i 10 anni della mia vita che avevo affidato a Facebook


Riportiamo un post di Michela Marzano pubblicato sulla sua pagina Facebook:

Tutto è iniziato alle 23.55 del 14 agosto con un’e-mail da Facebook: “Ciao Michela, ti inviamo questa e-mail per confermarti che non sei più amministratrice sulla pagina MichelaMarzano. Se desideri comunque un ruolo, puoi chiedere agli amministratori della pagina di aggiungerti di nuovo”. Incredula, ho provato ad accedere alla mia pagina, ma era svanita nel nulla. Poi ho avuto un flash. Il giorno prima avevo partecipato a una riunione su Zoom organizzata da un’agenzia americana che mi aveva contattato proponendosi di aiutarmi a scoprire nuove funzionalità della mia pagina. E io, che passo il tempo a ripetere ai miei anziani genitori di non fare entrare in casa sconosciuti e di non accettare alcuna proposta telefonica, ci sono cascata. Questi tizi mi avevano contattato con un indirizzo al di sopra di ogni sospetto: business@thespotlightmarketing.com. Ho partecipato alla riunione su Zoom, cliccato dove mi si chiedeva, copiato e incollato vari link e, per farla breve, ho praticamente dato le chiavi di casa mia in mano a una banda di sofisticatissimi hacker. Meno di 24h dopo, avevo perso i 10 anni della mia vita che avevo affidato a Facebook. Ho poi denunciato il furto alla polizia postale e contattato il team di Facebook. Ciò mi ha permesso, dopo qualche giorno, di riappropriarmi della mia pagina, ma nel frattempo gli hacker avevano cancellato 9 mesi di post e dirette. Per loro, una pagina è sinonimo di guadagni. Per chi ne è il titolare, è uno spazio prezioso non certo da un punto di vista economico, ma sentimentale. Una memoria scritta a più mani, visto che sui social una delle cose più belle sono i commenti, e le manifestazioni di affetto dei follower. Una memoria che è parte della nostra identità, nonostante apparentemente Fb e Instagram siano solo una vetrina. E per alcuni, forse, è anche così. Ma per la maggioranza di noi rappresentano un diario di bordo scritto a più voci che ferma istanti importanti, un insieme di foto che, riviste dopo anni, fanno emergere le stesse emozioni.
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