Le riunioni dei Proff: tanto fumo e poco arrosto

 


Nella scuola periodicamente si riuniscono i dipartimenti di ogni materia ( esistono tante altre riunioni: dai consigli di classe alle commissioni di vario tipo ), i prof. di Lettere tra loro e quelli di Matematica tra loro, quelli delle materie professionalizzanti tra di loro e così via, per confrontarsi sulle scelte, sui programmi, sugli argomenti da studiare e su quelli che forse è meglio scartare. Potrebbe e dovrebbe essere una riunione interessante, in cui si entra nel vivo della didattica, si ascoltano le opinioni di tutti, si pianifica l’anno scolastico. Eppure accade altro, inspiegabilmente. La prima mezz’ora passa cercando un presidente e un vicepresidente per il dipartimento. E’ la solita mania italiana di moltiplicare gli incarichi, di dare un tono di altisonante ufficialità a ogni cosa, fumo che avvolge le fette d’arrosto fino a farle svanire. Bisogna trovare anche un segretario che scriva il verbale, con l’elenco dei presenti, l’ordine del giorno, il riassunto di ogni vago intervento. Passa il tempo e ancora non si è parlato di nulla di concreto. E poi si affronta il primo punto all’ordine del giorno: i curricula digitali. Può venire l’orticaria, perché non si capisce quasi niente di queste modernissime e astruse chiacchiere. Si parla di problem solving, di firme elettroniche certificate, di moduli e modelli, di griglie e di interdisciplinarietà delle materie, e il fumo cresce, fino a che sembri mancare un po’ il respiro.


Tratto da Il Foglio