Mario Giordano: il sistema scuola si può definire un perfetto strumento di selezione dei peggiori

 


Mario Giordano, giornalista, autore televisivo, conduttore televisivo e saggista italiano, sul sistema scuola italiano afferma: "  Longanesi diceva proprio così: «Tutto ciò che non so l'ho imparato a scuola». E Bertolt Brecht, dal canto suo, scriveva: «Durante i miei nove anni alle superiori non sono riuscito a insegnare nulla ai miei professori». Giovanni Papini nel 1914 pubblicò un'nvettiva intitolata: Chiudiamo le scuole. Ma sarebbe pericoloso , se non altro perché, come sosteneva Chesterton «senza istruzione corriamo il rischio di prendere sul serio le persone istruite». Basta così, però, con le citazioni: sulla scuola non è più tempo di scherzare. Mi spiace molto per i 220mila precari, ma lerrore non è stato di non assumerli adesso: è stato di illuderli in passato. Tutte le statistiche, infatti, confermano che l'Italia è il Paese che ha il numero maggiore di insegnanti sia in rapporto agli studenti (ce ne sono 9,1 ogni 100 studenti, in Germania solo 6,6, in Gran Bretagna 6,9, in Francia 8,3, negli Stati Uniti 6,5) sia in rapporto alle ore dinsegnamento (sono 594 per un prof delle superiori italiane contro le 705 del suo collega tedesco o le 1080 del suo collega americano). Che ci fanno altri 220mila insegnanti in lista dattesa? Chi li ha illusi che la scuola fosse un ufficio di collocamento, anziché un luogo di trasmissione della cultura? Sono convinto che tra quei 220mila ci sono molti giovani preparati, per carità. Ma ci sono anche molti che non superebbero lesame che lei propone. E soprattutto sono convinto che questo sistema che allunga all'infinito l'attesa di centinaia di migliaia di giovani sia quello che tecnicamente si può definire un perfetto strumento di selezione dei peggiori.