Adriano Prosperi, professore emerito della Normale di Pisa, in una intervista rilasciata a Left, in riferimento alla morte dello studente in alternanza scuola - lavoro, ha detto quanto segue: «Purtroppo con i libri non si cambia il mondo, lo si cambia con la lotta. E rispondere alla morte di Lorenzo, che è un fatto lacerante, significa prendere atto che siamo arrivati al punto che i ragazzi, messi nelle mani della scuola, vengono sfruttati in fabbriche che approfittano di forme di alternanza scuola lavoro e di tirocini gratuiti per far risparmiare ai padroni qualche soldo. Quello che vedo è che si cerca di fare di questi ragazzi dei robot. È la ferocia del neoliberismo che tipicamente si esprime in modo impersonale. Quanto meno il vecchio padrone delle ferriere era un essere umano che vedeva qualche altro essere umano. Ora guardano solo i loro rendiconti annuali. Lorenzo è morto perché non c’era con lui la persona che doveva sostenerlo, sorvegliarlo, proteggerlo. Ed è una morte che deve scuotere le coscienze».
Adriano Prosperi, professore emerito della Normale di Pisa, in una intervista rilasciata a Left, in riferimento alla morte dello studente in alternanza scuola - lavoro, ha detto quanto segue: «Purtroppo con i libri non si cambia il mondo, lo si cambia con la lotta. E rispondere alla morte di Lorenzo, che è un fatto lacerante, significa prendere atto che siamo arrivati al punto che i ragazzi, messi nelle mani della scuola, vengono sfruttati in fabbriche che approfittano di forme di alternanza scuola lavoro e di tirocini gratuiti per far risparmiare ai padroni qualche soldo. Quello che vedo è che si cerca di fare di questi ragazzi dei robot. È la ferocia del neoliberismo che tipicamente si esprime in modo impersonale. Quanto meno il vecchio padrone delle ferriere era un essere umano che vedeva qualche altro essere umano. Ora guardano solo i loro rendiconti annuali. Lorenzo è morto perché non c’era con lui la persona che doveva sostenerlo, sorvegliarlo, proteggerlo. Ed è una morte che deve scuotere le coscienze».