Caro Il Foglio ma di che soviet stiamo parlando ?

 


All'inizio dell'attuale anno scolastico il quotidiano Il Foglio esce pubblicando un articolo dal titolo " Il Triste soviet dei prof " in cui cita anche il network " Regolarità e Trasparenza nella Scuola , associandolo ai sindacati GILDA e ANIEF. L'inizio dell'articolo recita così: " Come Platone voleva i filosofi al governo, gli insegnanti vogliono al governo gli insegnanti. O, quanto meno, desiderano che chi vincerà le elezioni tenga a mente le proposte che i gruppi organizzati di docenti esprimono sotto la gettonata forma di decalogo – ma c’è anche chi si spinge al tridecalogo e al pentadecalogo. Si tratta di documenti che hanno poca o nessuna ricaduta comunicativa di massa ma che circolano con vigore su canali specializzati, i siti che i docenti compulsano in queste settimane prescolastiche di assegnazioni provvisorie, decadenza delle misure anti Covid, definizione dell’organico di fatto, domande per la messa a disposizione e roulette russa delle supplenze. Li firmano sindacati di settore come Gilda e Anief, associazioni con diciture criptiche come Agorà 33, network dalle ambiziose iniziali maiuscole come Regolarità e Trasparenza nella Scuola, per brevità RTS ". Questo articolo è stato condiviso integralmente in un altro contributo dal titolo " Io voto per chi cambia la scuola " scritto da Franco De Benedetti ( fratello di Carlo ). A tal proposito si vuole ricordare che il termine soviet indica una Unità fondamentale del sistema politico e amministrativo affermatosi in Russia e in URSS fra il 1917 e il 1991. I primi soviet si costituirono spontaneamente nel corso della rivoluzione del 1905, come organismi di rappresentanza degli operai e dei contadini. Quindi parlare di scuola usando termini del tutto inappropriati ci fa dire: Caro Il Foglio ma di che soviet stiamo parlando ?

La colpa di RTS: quella di aver proposto nel web un manifesto sul decalogo per una scuola migliore:

Per la cronaca lo stesso articolo è stato rilanciato dal sito web Ital Times: