La classe di Bruna: un giallo psicologico che nasce dalla infaticabile missione docente


“La classe di Bruna” è un giallo psicologico che nasce dalla mia passione per le indagini unita alla infaticabile missione docente! Da qualche anno, tra impegni scolastici e non, mi sono accostata alla scrittura inseguendo una vocazione corteggiata da sempre. Una stimata docente Bruna Baroncelli che scompare costituisce l’incipit del romanzo ambientato a Catania. La narrazione si muove su due fronti: da un lato la terza persona con un narratore onnisciente che racconta le indagini del commissario Bea Bannò cadenzate dalla controversa quanto interessante vita privata di donna Bruna; dall’altro un manoscritto ritrovato sul comodino della stanza della professoressa dove la narrazione in prima persona ripercorre la sua esperienza professionale tra inediti squarci dell’universo scuola, riproposti con sarcasmo e ironia. I due momenti della narrazione, nel libro, sono separati da tre asterischi che evidenziano il passaggio dalle indagini al diario di scuola. La Bruna raccontata è una donna dai contorni ambivalenti, dura e fragile al tempo stesso, vittima di un gioco manipolatore con Adriano e carnefice di se stessa. Un personaggio affascinante che rimane nella mente e nel cuore, anche in quello dei numerosi alunni che le sono passati davanti e che si sono imbattuti in lei, come accade nella Bruna che si racconta. Poi c’è Bea, un diligente commissario di polizia che fredda, distaccata e votata al lavoro si lascia sedurre dalla vita della prof e così inizia un’appassionata investigazione che la porterà a risolvere il caso. La scuola vista dall’ottica di un’insegnante che ama il suo lavoro e lo vive con l’ironia che, come dice lei,” ti salverà la scuola!”. Le relazioni umane che sono la linfa vitale di ogni esistenza. Una donna che perde il suo equilibrio lasciandosi sopraffare dalla violenza psicologica e mentale di un raffinato manipolatore. Il tutto sullo sfondo di un’ indagine poliziesca ritmata da un pizzico di suspence!