L'insegnante non può permettersi di rincorrere i capricci di alunni oppositivi e famiglie scaricabarile


I commenti nella pagina Facebook di RTS, riguardanti le relazioni tra insegnanti e genitori non fiscono più. Tutto questo dimostra tutte le criticità e fragilità della scuola italiana. A tal riguardo pubblichiamo un commento indicativo: "Il problema non è collaborare con i genitori, nel limite del possibile, ma molti genitori non riescono a capire che un docente, in un giorno, vede almeno 100 ragazzi (se è fortunato), tutti diversi tra loro e ognuno con una propria storia alle spalle, e non ha né il tempo né le risorse per gestire i singoli casi, o atteggiarsi a psicologo, consulente familiare, babysitter. Può fare il possibile (e a volte l'impossibile) per aiutare quei ragazzi che sono in difficoltà ma vogliono, comunque, imparare e ce la mettono tutta. Ma non può permettersi di rincorrere i capricci di alunni oppositivi e famiglie scaricabarile. Se in una comunità scolastica ci si ritrova con 100-150 genitori che NON vogliono prendersi cura dell'educazione di base dei loro figli, l'insegnante non può trasformarsi in un missionario. E, sarà pure brutta da dire, ma alla fine l'obiettivo non può essere facilitare solo il caso individuale, ma riuscire a portare la maggioranza a raggiungere gli obiettivi. Perché, ricordiamocelo, un ragazzo che disturba in classe non crea problemi solo se stesso e al docente, ma a tutti i compagni che vorrebbero imparare.