Il futuro dell'istruzione tecnologica in Italia

 




Il PNRR destina 800 milioni al rafforzamento delle competenze didattiche digitali degli insegnanti, attraverso una formazione continua che accelera la transizione digitale e l’adozione di un modello integrato unico di insegnamento per tutte le scuole. La scuola italiana, dunque, può prepararsi alla svolta didattica, dotandosi di strumenti tecnologici innovativi e formando docenti e personale. Il processo vede protagonisti il MIUR e i partner tecnologici più reattivi e impegnati sul tema delle competenze digitali: capofila, Samsung. Agganciando le priorità strategiche delineate nel Piano d’azione per l’istruzione digitale 2021-2027, anche l’Italia sta perfezionando il suo progetto avviato nel 2015. Proprio in quell’anno, infatti, la Legge 107 introdusse il PNSD, Piano Nazionale Scuola Digitale, voluto dall’allora ministro Bianchi. 

Oggi il documento ha trovato continuità nelle linee di azione del PNRR. Il PNRR si innesta nel PNSD attraverso due misure d’investimenti atti a:

·        promuovere metodologie didattiche innovative, anche attraverso l’ausilio di strumenti digitali;

·        finanziare interventi per la digitalizzazione infrastrutturale della Scuola.

Gli investimenti assegnati dal PNRR Istruzione dedicati alla cultura digitale ammontano a 2,1 miliardi di euro di investimenti da utilizzare entro il 2025 e mirano a creare un sistema di sviluppo della didattica digitale che comprenda sia la dotazione infrastrutturale delle scuole (cablaggi nelle scuole, dispositivi tecnologici, software, aule e laboratori innovativi) sia la formazione del personale scolastico in tema di transizione digitale e metodi innovativi di insegnamento (progetto d’investimento “Scuole 4.0” Missione 4-C1 – Investimento 2.1).