DAGLI APPRENDIMENTI DEGLI ALUNNI ALLA VALUTAZIONE DEL SISTEMA SCOLASTICO

 


“La valutazione si dispiega nello spazio aperto tra dubbio e certezza dalla volontà di esercitare un’influenza sul corso delle cose,di gestire dei sistemi in evoluzione.(...)E’ lo strumento utile dell’ambizione tipicamente umana di pesare il presente per pesare sul futuro”(Ch.Hadji).

La valutazione periodica dei risultati del sistema scolastico è diventata un modus operandi in molte nazioni e risponde all’esigenza dei pubblici poteri di avere una conoscenza accurata del funzionamento dei servizi sociali che vengono erogati per sapere se gli obiettivi pubblicamente proclamati vengono raggiunti ; è una responsabilità ineludibile dimostrare che pubbliche risorse investite siano state utilmente impiegate.La scuola nel suo insieme e le sue attività sono un ambito necessario dei processi di valutazione pubblica per i legami che esse hanno col destino dei giovani e con gli interessi generali della società.
Gli obiettivi del processo di valutazione di un sistema scolastico sono sostanzialmente due :a)rendere conto di quel che si è fatto;b)individuare le azioni di miglioramento delle situazioni di crisi che sono state individuate.E’ evidente che la valutazione di un sistema di istruzione e formazione puo’ essere fatta con criterio, se con chiarezza siano state definite le sue finalità e non vengano cambiate continuamente.Se si cambia spesso la direzione del percorso,difficilmente si arriva alla meta ;ci si puo’ fermare a metà strada ,perdendo di vista o meglio ancora non comprendendo più quali siano i veri obbiettivi che si dovrebbero raggiungere .
E’ opinione diffusa che per raggiungere gli obiettivi che si dà un sistema di valutazione del servizio scolastico sia necessario disporre innanzitutto di un procedimento di accertamento rigoroso e puntuale dei risultati di apprendimento degli alunni;opinione sempre più spesso accompagnata dal convincimento che non ci si debba fermare a questi dati per avere una valutazione complessiva del funzionamento del sistema scolastico.Non è pacifico,insomma, che solo con i dati dell’apprendimento si possano correttamente valutare scuola ,studenti,personale e sistema scolastico.Non ci si puo’ fermare solo a questi dati ,se si vuole intervenire con cognizione di causa per dare inizio alle azioni di miglioramento, che a qualsiasi livello sono ritenute necessarie.
Per avere un’idea del sistema bisogna prendere in considerazione la regolarità dei percorsi scolastici,il tasso di scolarità,le risorse investite ,i processi di insegnamento, il rapporto istituito dalle scuole con gli alunni e le famiglie,la stabilità e la qualità del personale docente,il contesto,il capitale sociale e culturale del territorio circostante,i processi di adattamento del curriculum alle esigenze della popolazione scolastica messi in atto,le attività di arricchimento e di diversificazione dell’offerta formativa e tutti gli altri elementi che “servono a costruire un quadro completo del funzionamento del sistema scolastico a tutti i livelli ,sia a livello di sistema ,sia a livello di singola unità della scuola e della classe”(Allulli).
Se si parte dai risultati di apprendimento per valutare il sistema nazionale di istruzione ,ci si deve chiedere ,allora, quali siano le variabili che ne determinano i loro esiti e quale il loro specifico peso per potere intervenire efficacemente .Le ricerche dicono che in genere a influenzare il rendimento scolastico degli alunni siano ,oltre le loro caratteristiche personali , il background sociale dello studente e gli input della scuola, tra i quali la preparazione degli insegnanti,la loro motivazione , l’interazione alunni -docenti e il clima interno ad ogni singola istituzione scolastica . In genere dalle ricerche sui risultati di apprendimento scaturiscono due messaggi ai fini del miglioramento dei risultati del sistema di istruzione e formazione:a)intervenire presto per compensare svantaggi sociali e disadattamento;b)non intervenire solo o prevalentemente sulla dimensione cognitiva,ma anche in maniera efficace sulla motivazione e sull’adattabilità sociale degli alunni.Due generi di intervento non propriamente facili come si crede ,ma nella disponibilità delle risorse culturali professionali e pedagogiche delle scuole,anche se per quanto riguarda la compensazione del deficit culturale-sociale ,la scuola con i suoi mezzi a disposizione non puo’ essere considerata l’unica responsabile del compito.Le responsabilità degli enti locali non sono di minore conto e sono molto evidenti.
Un sistema di valutazione del servizio scolastico non funziona ,però,alimentandosi solo di dati sugli apprendimenti e non ne migliora i servizi, se finisce per intervenire solo sugli insegnanti o sui dirigenti scolastici.Non puo’ funzionare,nemmeno, facendo ricorso alla valutazione esterna,perchè senza la capacità di autovalutazione interna non produrrebbe i risultati attesi.La valutazione esterna in genere viene accettata con difficoltà ,sia perchè si diffida quasi per principio che venga fatta per dare assistenza e sostegno al lavoro dei docenti,sia perchè per molti prefigura o nasconde in una comunità di pari la logica invisa dei premi e delle sanzioni.
Il Sistema Nazionale di Valutazione operante in Italia prevede l’elaborazione di un rapporto di rendicontazione sociale da parte di ogni singola scuola,che viene pubblicato nel portale “Scuola in chiaro” e con cui vengono diffusi i risultati raggiunti in relazione agli obbiettivi di miglioramento individuati e perseguiti .Operazione condotta in una prospettiva di trasparenza e di condivisione e “di promozione al miglioramento del servizio con la comunità di appartenenza”.
La trasparenza non fa male a nessuno ,ma non è per nulla assodato che la pubblicazione di dati come quelli del rapporto di rendicontazione sociale aiuti a migliorare i rapporti di una scuola con la comunità di appartenenza;anzi per la sua costitutiva ,anche se inespressa,logica competitiva rischia di recidere i legami tra una scuola e l’ambiente circostante e favorire in certi strati sociali la corsa verso le scuole che marciano bene.La concorrenza tra le scuole ,che di fatto viene aperta con questo genere di azioni,non salva ,nè migliora quelle che hanno problemi,perchè continuerebbero ad esistere e sarebbero le uniche disponibili per quelli che non sanno leggere i rapporti di rendicontazione sociale.
CONCLUSIONI. Per fare della scuola una vera questione nazionale finalità,criteri e risultati della valutazione del servizio scolastico dovrebbero essere dibattuti pubblicamente e periodicamente nella sede del Parlamento e non essere affidati come riserva intoccabile al Ministero ,alle strutture tecnocratiche come l’INVALSI e l’INDIRE e al personale ispettivo . La valutazione del servizio del sistema scolastico è messa in atto per cercare la congruenza tra indirizzi politici ,indirizzi e risultati scolastici ed è forse questo il motivo per cui suscita avversioni e preoccupazioni,sia per quanto riguarda l’effettiva autonomia culturale delle scuole sia per quanto riguarda il grado complessivo di consenso sociale dell’amministrazione che attiva le procedure di valutazione.La scuola,ciò nondimeno, non puo’ restare una scatola nera inesplorata e inesplorabile.
Lo si accetti o no con l’autonomia delle istituzioni scolastiche la valutazione dei risultati del sistema scolastico è un dovere e un servizio che torna utile a tutti:operatori scolastici,utenti,istituzioni.

Raimondo Giunta