D'Avenia: nelle occupazioni la maggior parte degli studenti sta a casa perché una settimana senza studiare fa comodo

 


«Sarei molto pratico. Le occupazioni ci sono da tanti anni e rientrano nel paradosso degli amori traditi che portano alla violenza: non mi hai dato quel che mi aspettavo e io distruggo tutto. Negli anni è diventato un cliché, un rituale che mima un desiderio di cambiamento ma non ottiene nulla. Se io studente occupo perché voglio portare nella scuola il mondo di fuori, non posso farlo chiudendola agli altri. E poi non prendiamoci in giro: la maggior parte degli studenti sta a casa perché una settimana senza studiare fa comodo». Queste le parole di Alessandro D'Avenia  sulla pratica delle ocupazioni scolastiche