La scuola non è un canile: i pitbull meglio lasciarli a casa




Nella vicenda riportata dalla stampa questo canone ( il pitbull ) risulta violato o sovvertito in quanto il portare il proprio cane a scuola non rientra nelle ordinarie consuetudini della vita scolastica. Peraltro, sarebbe interessante verificare cosa direbbe o farebbe la dirigente scolastica in questione se tutti i docenti della scuola (o buona parte di essi), prendendo esempio proprio dal comportamento della dirigente, dovessero (o volessero) portare a scuola il proprio cane. Probabilmente (e a ragione) opporrebbe il proprio rifiuto in quanto ciò non risponde né a una necessità didattica (di per sé il cane non fa parte della “cassetta degli attrezzi” di bruneriana memoria…), né tanto meno a una esigenza “vestemica” (di solito, il docente non si abbiglia con il cane…). Ma anche in riferimento al dirigente scolastico non sono rinvenibili esigenze professionali o di leadership che giustifichino la presenza del cane a scuola ". Questo è uno stralcio di un articolo pubblicato da Mario Maviglia già capo degli ispettori scolastici dell'USR della Lombardia