Quando le tracce d'esame fuggono dall'aula prima del tempo, la Maturità non valuta più il sapere degli studenti
Spiegazione del Prof Aldo D. Ficara dell'Aforisma
Questo aforisma critico riflette sulla profonda trasformazione del concetto di "esame" e, più specificamente, dell'esame di Maturità in un'era dominata dalla tecnologia e dalla comunicazione istantanea.
Il fulcro del messaggio è che, nel momento in cui le tracce d'esame (le domande, gli argomenti) riescono a fuoriuscire dall'ambiente controllato dell'aula prima del tempo stabilito, il sistema di valutazione perde la sua intrinseca validità. Non si sta più misurando la preparazione culturale e la conoscenza accumulata dagli studenti, ma piuttosto:
- La velocità del passaparola digitale: Questo si riferisce alla rapidità con cui le informazioni trapelate si diffondono attraverso canali come chat di gruppo, social media, e app di messaggistica istantanea. Diventa una gara a chi riceve e condivide per primo le "soluzioni" o gli argomenti d'esame.
- La capacità di controllare l'informazione: Questa è la parte più sottile e profonda dell'aforisma. Il "vero esame" non risiede più nella dimostrazione del sapere accademico, ma nella gestione e manipolazione del flusso di informazioni. Questo può significare diverse cose:
- Per gli studenti: La loro "abilità" si sposta dal ripasso allo studio delle materie alla capacità di accedere tempestivamente alle informazioni rubate o di diffonderle per aiutare altri (o se stessi).
- Per il sistema scolastico: Il vero "esame" per le istituzioni diventa la capacità di prevenire e contenere la fuga di notizie, di mantenere l'integrità del processo valutativo e di adattarsi a un mondo in cui l'informazione è volatile e difficilmente controllabile.
- In senso più ampio: L'aforisma suggerisce che, in un'era digitale, la gestione strategica e critica delle informazioni (saperle trovare, verificarle, usarle, ma anche non farsi sopraffare o ingannare da esse) è diventata una competenza ben più rilevante, e forse persino più difficile da valutare, rispetto alla mera conoscenza nozionistica.
In sintesi, l'aforisma denuncia come l'avanzamento tecnologico e la pervasività del digitale possano corrompere processi tradizionali come quello dell'esame, spostando l'attenzione dal merito e dalla preparazione individuale a dinamiche di accesso e diffusione dell'informazione che poco hanno a che fare con il reale apprendimento.