"Il Ponte di Margutta: 16 Anni Tra Codici e Racconti" è un viaggio emozionante che intreccia la memoria personale con l'evoluzione della didattica e il potere della narrazione. Al centro della storia c'è il Professor Elio Venturi ( ispirato a Aldo Domenico Ficara ), un docente la cui carriera è stata costellata da un'instancabile ricerca nell'innovazione tecnologica applicata all'insegnamento.
Il racconto prende le mosse da un vivido ricordo del giugno 2009, quando il Professor Venturi soggiornava a Roma, all'elegante Hotel Valadier, situato nella storica Via Margutta. All'epoca, la sua presenza nella "via degli artisti" era dettata da un importante impegno accademico: la partecipazione a un incontro di supervisori universitari da tutta Italia, in rappresentanza delle scuole di specializzazione per l'abilitazione all'insegnamento. In quei giorni, l'aria di Roma era pregna di discussioni formali sul futuro dell'istruzione, e Venturi era in prima linea nel sostenere l'integrazione delle nuove tecnologie.
Sedici anni dopo, un inatteso risveglio culturale lo riconduce idealmente a Via Margutta. La sua casa editrice, Dantebus, che ha appena pubblicato il suo racconto romanzato, "Ludendo docere", ha la sua sede proprio in quella stessa via. Questa sorprendente coincidenza diventa il catalizzatore di una profonda riflessione per il Professor Venturi, che vede in questo ritorno non solo un traguardo editoriale, ma un simbolo tangibile di un cerchio che si chiude.
"Ludendo docere" è infatti una narrazione che fonde l'esperienza tecnologica reale del Professor Venturi (dall'insegnamento del coding e della robotica all'esplorazione della realtà virtuale in classe) con la libertà del romanzato. Attraverso le vicende del protagonista e dei suoi studenti, il racconto dimostra come algoritmi e circuiti possano diventare fonte di emozione, crescita personale e avventura, trasformando la didattica in un gioco appassionante.