Arretrati bloccati e rinnovo contrattuale: il peso politico di una scelta mancata


Il nodo degli arretrati del CCNL 2022–2024 non è solo una questione contabile, ma assume sempre più un chiaro rilievo politico, soprattutto se si guarda al versante operativo. Secondo quanto emerso nelle ultime settimane, NoiPA era tecnicamente pronta a procedere con la liquidazione delle somme dovute al personale della scuola, arrivando persino a ipotizzare un’emissione straordinaria a ridosso delle festività natalizie.

Un’opzione concreta, non teorica, che avrebbe consentito di chiudere la partita degli arretrati entro la fine dell’anno, dando un segnale tangibile di attenzione verso docenti e personale ATA. Tuttavia, l’assenza di una indicazione formale da parte degli organi competenti ha di fatto congelato l’operazione. Nessun via libera ufficiale, nessuna firma decisiva: il risultato è stato lo stallo completo.

Un’occasione persa per il personale

Il mancato intervento pesa soprattutto sul piano simbolico. Liquidare gli arretrati prima della chiusura dell’anno avrebbe rappresentato un gesto di riconoscimento verso una categoria che da tempo denuncia ritardi cronici, salari erosi dall’inflazione e carichi di lavoro crescenti. Invece, la finestra operativa si è chiusa senza risultati, alimentando frustrazione e sfiducia.

Sindacati rassegnati e prospettive congelate

Anche dal fronte sindacale il quadro appare ormai definito. Le dichiarazioni delle organizzazioni rappresentative convergono su una stessa linea:
nel 2025 non è prevista alcuna liquidazione, né degli arretrati né delle somme una tantum legate al contratto. Gli aumenti medi mensili annunciati – 144 euro per i docenti e 105 euro per il personale ATA – restano, almeno per ora, numeri sulla carta, privi di una reale ricaduta in busta paga.

La consapevolezza che non arriverà nulla a breve ha portato i sindacati a una posizione che appare più di rassegnazione che di trattativa, con il rischio di un progressivo indebolimento del confronto.

Il grande nodo irrisolto del 2025

La mancata liquidazione delle competenze relative al CCNL 2022–2024 si conferma così come la grande questione irrisolta del 2025. Una vicenda destinata a pesare non solo sul presente, ma soprattutto sul clima del prossimo rinnovo contrattuale.

Aprire un nuovo tavolo senza aver chiuso quello precedente rischia di compromettere la credibilità dell’intero sistema di relazioni sindacali, lasciando il personale scolastico in una condizione di attesa permanente.

Un problema che va oltre i numeri

Non si tratta soltanto di importi o di scadenze tecniche. In gioco c’è la fiducia di decine di migliaia di lavoratori nei confronti delle istituzioni. Il blocco degli arretrati diventa così il simbolo di una distanza crescente tra annunci e realtà, tra promesse e atti concreti.

Se il 2025 si apre con questo scenario, il rischio è che il prossimo rinnovo contrattuale parta già in salita, appesantito da un’eredità che non è stata risolta quando era ancora possibile farlo.