Perché gli arretrati della scuola rischiano di slittare


Ritardi nel pagamento degli arretrati della scuola: il nodo è politico, non tecnico

Il rallentamento nell’iter che dovrebbe portare al pagamento degli arretrati per il personale della scuola non sembra avere origini tecniche, ma politiche e organizzative. Dopo il 5 novembre, infatti, il governo non ha ancora inviato alla Corte dei Conti l’ipotesi di contratto: un passaggio imprescindibile per la registrazione e per lo sblocco delle fasi successive.

A pesare è anche l’agenda istituzionale, che nelle prossime settimane non prevede nuove riunioni del Consiglio dei Ministri. Le recenti campagne elettorali regionali — caratterizzate da tensioni interne e da un forte coinvolgimento anche di figure legate al mondo dell’istruzione — hanno rallentato ulteriormente l’azione dell’esecutivo.

In questo contesto, appare sempre meno plausibile l’ipotesi che gli arretrati possano essere liquidati entro dicembre 2025, una data che inizialmente aveva alimentato aspettative e speranze nel personale scolastico. L’assenza di passaggi formali, unita alle attuali incertezze politiche, rende improbabile il rispetto di quella scadenza.

La sensazione generale è che, finché non verrà superato lo stallo e non ripartirà l’iter istituzionale, ogni previsione sui tempi rischi di restare puramente teorica. Per molti lavoratori della scuola, la prospettiva di un rinvio ulteriore comincia a diventare più che una semplice possibilità.